Pirateria ed un negozietto all’angolo

Nel 2006 vi è stato un grande aumento nel volume delle vendite di musica on line ma questo aumento non compensa le major per le perdite causate dalla pirateria. Questo, in sintesi, quanto si apprende dal rapporto annuale della federazione internazionale dei fonografici. Secondo il rapporto la pirateria digitale rimane il problema principale per il mercato legale dei contenuti multimediali su internet.
Questo secondo loro.

Secondo me invece è assurdo il comportamento barricadero delle major nello sfruttamento ingiustificato di qualsiasi merce in mano loro. I prezzi che continuano a tenere sono inaccettabili in un mercato in cui l’offerta è ormai decisamente superiore alla domanda. A mio avviso l’unico modo che hanno di collaborare è abbassare i prezzi. E’ possibile vendere un bene ad un prezzo decine di volte superiore il suo costo? Evidentemente sì. Ma se i prezzi fossero più bassi si venderebbe di più? Io, sinceramente penso di sì.
Vi porto un paio di esempi. Il nostro caro ProfMau ha subito un profondo innamoramento (e non è il solo) per quel capolavoro che risulta essere 9 di Damien Rice (Piccolo OffTopic: likearock, stiamo tutti aspettando la tua recensione!!). Il nostro eroe, ascoltando quantità di musica indicibili è giunto in contatto con Rice nel modo che voi certo immaginate. Ovviamente chi me lo fa fare di acquistare per cifre pestilenziali dischi che non conosco, che potrebbero rivelarsi orribili ed inascoltabili? Il disco in questione invece era stupendo e ben presto il Nostro ha deciso di acquistarlo. “Perché?” dirà qualcuno di voi. Perché a chi piace la musica piace avere il cd in mano, il booklet, la copertina. Piace far sapere all’artista in questione che GLI PIACE, che lo HA SCELTO rispetto a tanti altri. Perché i dischi masterizzati spesso hanno problemi, vita breve e a volte non vengono neppure letti.
Secondo caso.
Mi trovavo, assieme alla mia ragazza, per caso sulla 1st Ave, downtown a Seattle, nei pressi del Pier Place Market quando noto un negozio di musica, dvd e giochi. Come sempre mi capita la curiosità mi assale e ci entro. Un bel negozio, un sacco di roba. Tutta roba usata. I prezzi? dipende. Sembra strano ma gli stessi dischi, alla stessa qualità di scatola/disco/booklet hanno prezzi diversi. Chiedo incuriosito al commesso il quale mi risponde che è uguale, dipende da quando li hanno messi. E cosi’ in breve tempo mi ritrovo fuori dal negozio, 39$ in meno e 5 dischi in piu’, uno dei quali però è triplo e qualcuno magari ne avrà già sentito parlare, anzi, qualcuno lo porterebbe pure su di un’isola deserta: Live ’75-’85 – Bruce Springsteen & The E-Street Band. Il prezzo qui oscilla tra i 40 ed i 50 euro. Io l’ho pagato 15$. Ottima musica a prezzi imbattibili. E’ usato, certo, ma funziona perfettamente e comunque andatevi a fare un giro ai mercatini di dischi usati in Italia. E sappiatemi dire.

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6 commenti su “Pirateria ed un negozietto all’angolo”

  1. Lisa Says:

    Credo che sia ora che qualcuno liberi la musica in Italia. Tempo fa ho firmato una petizione dei Verdi per chiedere che l`Iva sia ridotta nei cd cos` come gia` nei libri, in quanto prodotti di cultura, ma non basta. (Non ricordo il link e in questo momento non lo posso cercare). Io dopo la legge Urbani non ho davvero scaricato niente, chi mi conosce sa che e` vero. Pero` di fatto ho smesso di ascoltare musica, ascolto sempre i soliti album che amo e basta, e non ho comprato pochissimi cd negli ultimi anni (solo quelli che non potevo permettermi di non avere o qualche regalo, pero` per altri, non per me), un po` perche` i prezzi sono alle stelle, un po` perche` mi sono lanciata nel mondo dei dvd e quando mi avanza una banconota da 10 euro compro un film. Pero` in un cassetto ho una lista di cd che vorrei, che per me sarebbe bello e importante avere, e ieri grazie al negozietto di cui parlava Miky la lista si e` ridotta di ben tre cd.
    Specifico che io sono una di quelli che amano le copertine e i libretti dei cd, perche` per me che non la suono e forse neanche la capisco la musica e` fatta esenzialmente di due cose: emozioni e immagini (beh, anche suoni, of course!)

  2. flolex Says:

    Leggendo il pensiero di Miky e Lisa non posso fare altro che essere PIENAMENTE D’ACCORDO con loro!
    Anch’io sono uno di quelli a cui piacciono, prendendo in prestito un pensiero di Lisa, “emozioni, immagini e suoni”.
    Soprattutto negli ultimi tempi e, devo essere sincero, anche grazie alla mia partecipazione a questo blog, ho ricominciato ad ascoltare musica come non facevo dai tempi delle superiori! Ora quasi non riesco a stare senza musica in auto, in camera e mentre sono al pc (in questo momento sto ascoltando per l’ennesima volta l’ultimo dei Pain Of Salvation, non ancora uscito in Italia e di cui penso sfornerò una recensione a breve, ndF ).
    Ovviamente per quanto riguarda l’acquisto di musica allora bisogna che sia onesto: io sono uno di quelli a cui non piace comprare “a scatola chiusa”, salvo note eccezzioni. L’acquisto di un album per me deve essere l’apice dell’approvazione per il materiale che poi andrò a tenere in mano e ad apprezzare con l’ascolto.
    Con l’enorme quantità si offerta che c’è al giorno d’oggi, come dice giustamente Miky, secondo mel’utente è costretto a dover valutare il prodotto PRIMA dell’acquisto. Questo visti soprattutto gli SCANDALOSI prezzi che presenta la “musica da acquistare” in Italia…

  3. profmau Says:

    Pain of salvation? Me ne ha parlato un sacco Gio Casarotto…son curioso! Attendo un post! Io ne ho sentito molto poco…Quanto all’acquisto di dischi…per un appassionato pernso che sia poi un piccolo rito pagano… scartare il cellophane con ansia e attesa…esaminare package e libretto (sempre più curati mi pare, per fortuna!)…mettere con cura religiosa il disco nel lettore…riti fisici che vanno fatti con le mani. Gli mp3 sono utili ma freddini e impalpabili…E anche se il disco si è già ascoltato in altro modo, il primo ascolto di un cd appena acquistato ha un sapore tutto suo e irripetibile…

  4. Enrico Says:

    Sono pienamente d’accordo con Mauro sul fascino e l’emozione di prendere un CD ed inserirlo dentro il lettore. E’ una questione di tatto, di vista, addirittura di olfatto a volte. E’ come un libro: vedere e leggere un romanzo su di uno schermo non è la stessa cosa perchè non si può sentire la ruvidezza delle pagine, “annusare”il profumo della carta, insomma è un’esperienza sensoriale “zoppa”.
    Tornando al discorso del post, credo anch’io che i prezzi dei CD originali siano insostenibili e inaccettabili anche dal punto di vista dei principi economici. Come dite voi, non si può vendere a questi prezzi con così poca domanda e così tanta offerta!!!
    Detto questo, personalemente, ho trovato due vie di fuga: la prima è alzarmi presto la domenica mattina ed andare nel noto mercatino di Camisano, dove un paio di bancarelle vendono alcuni CD originali a 5 euro. Certo non ci trovi la novità, ma essendo appassionato degli anni 70′ qualcosa di interessante c’è sempre.
    La seconda, meno bella per i motivi che spiegavo prima, è comprare musica on line.
    Trovi album a 9,90 euro, a volte anche a 6,90. Puoi ascoltare parti delle canzoni prima dell’acquisto e la qualità è buona.


  5. Un paio di considerazioni al volo.
    Comprarne di originali è anche un atto di profondo rispetto e ammirazione
    per coloro i quali ti hanno regalato bèi momenti ed emozioni vere col proprio
    lavoro.
    L’altra è un consiglio. Ebay e i siti di cd usati americani (ora non ricordo
    il nome del principale) sono un’alternativa all’acquisto costoso originale
    del “nuovo”. Su tutti i cd presi su ebay non ho mai avuto delusioni, perchè
    son tenuti da persone accorte o da negozi affidabilissimi.

  6. mikyjpeg Says:

    Non avevo mai pensato ad Ebay per i dischi usati. Effettivamente non e’ una brutta idea.


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